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 Battlefield 3

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linus
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linus


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MessaggioTitolo: Battlefield 3   Battlefield 3 Icon_minitimeLun Ott 24, 2011 7:45 am

Battlefield 3

Battlefield 3 Iqd5w4

Requisiti:

Recensione:

La prima cosa che farete inserendo il DVD di Battlefield 3 sarà installare e aggiornare Origin, discussa piattaforma Digital Delivery di EA che cerca di emulare Steam in praticamente tutte le sue funzioni (incluso l'overlay in-game, accessibile in questo caso tramite la combinazione Shift+F1). Com'è successo già con FIFA 12, saremo quindi obbligati non solo a registrare noi stessi e il gioco sul sito EA, ma anche a tenere la piattaforma costantemente aperta per usufruire di qualsiasi delle tre componenti di gioco: singleplayer, multiplayer e co-op. Ci teniamo a sottolineare che essendo fondamentalmente Battlefield un titolo online, la connessione costante non dovrebbe pesare più di tanto sui giocatori interessati all'acquisto, ma avremmo comunque fatto a meno di una scelta così restrittiva e invadente, dato che è anche richiesto l'accesso al Battlelog per iniziare a giocare. Ben due registrazioni e due login, quindi: un nonsense da aziende in preda a manie di dominio, o paura che a uno dei loro più costosi e grandi investimenti vengano tagliate le gambe da un'orda di manigoldi con la benda sull'occhio. Come al solito, a pagarne lo scotto sono gli utenti che hanno sborsato denaro regolarmente, dati tutti i problemi e i fastidi della doppia struttura: caricamento iniziale di un minuto solo per accedere al proprio web browser, doppio login, due chat che non funzionano e si sovrappongono e interazione tra le due piattaforme quasi nulla. Sinceramente tutto ciò stride con la bontà dell'opera DICE che avrebbe davvero bisogno di un piccolo e semplice launcher al posto di questa trafila di operazioni.
Enemy spotted!
Senza quindi alcun collegamento sul desktop, lancerete da Origin la copia di Battlefield 3, cosa che in realtà aprirà il vostro web browser, facendovi scoprire come -di fatto- Battlelog sia il menu di gioco. Descriveremo in seguito tutte le feature dell'ottima piattaforma gratuita creata da DICE, ma quella che userete di più sarà senz'altro il Server Browser. Grazie a comodi filtri a spunta, una volta cliccato sul pulsante del multiplayer saremo in grado di cercare e selezionare il server da noi preferito. I filtri fanno un ottimo lavoro e il tutto risulta efficientissimo e molto rapido, soprattutto considerando la bruttissima esperienza di quello interno di Bad Company 2. Non temete quindi: tutti i problemi d'un tempo sono ora un lontanissimo ricordo e potrete iniziare gli scontri in un lampo.
Il vero cuore del gioco ci scaraventa senza alcun fronzolo dentro alla battaglia in corso su uno dei server messi a disposizione da EA. Tra le opzioni di filtro spiccano ovviamente quelle dedicate alle modalità. A causa dell'esiguo numero di giocatori presenti sui server attualmente, abbiamo potuto provare solo Conquest, Rush e Team Deathmatch, lasciando per un'analisi futura le rimanenti Squad Rush e Squad Deathmatch. La prima modalità che ha reso celebre il franchise -Conquest- consiste nella conquista territoriale di fino a 5 postazioni. Ogni volta che ne conquisteremo una alzando il vessillo del nostro team, sottrarremo agli avversari la possibilità di fare altrettanto da un totale di circa duecento bandiere issabili. Inoltre se per un certo periodo di tempo manterremo la superiorità territoriale (più della metà degli obiettivi in nostro possesso), i punti a disposizione del team avversario scenderanno sempre più rapidamente. Conquest è giocata tipicamente su mappe ospitanti 64 giocatori, dando vita a combattimenti di proporzioni epiche con caccia che si danno battaglia nei cieli mentre la fanteria cerca di mantenere le posizioni sotto di loro. E' l'apoteosi del combattimento.
La modalità Rush non ha bisogno di molte presentazioni. Un team in attacco e uno in difesa lottano in uno scontro tra fronti opposti prefissati e non dinamici come in Conquest, permettendo ai giocatori di vivere le mappe in un'esperienza più lineare, ma altrettanto esaltante poichè più diretta e veloce, più simile se vogliamo ai ritmi di "de_dustiana" memoria. L'obiettivo è far saltare gli M-COM, delle postazioni adibite al rilevamento satellitare, avanzando compatti fino ad arrivare allo spawn point dei difensori. Le principali differenze con Bad Company 2 sono che non è più possibile far esplodere o sparare ai terminali dalla distanza e che quando i difensori cercheranno di bloccare l'innesco della bomba sull'M-COM, il countdown dell'esplosione si fermerà. Torna tuttavia anche una compenetrazione poligonale fastidiosa, che permette letteralmente di "entrare" dentro agli M-COM, confondendo il proprio alter-ego virtuale coi poligoni della struttura.
Le due modalità "Squad" infine si basano su scontri tra diverse squadre in classici Deathmatch o in Rush. Se nella seconda questo si traduce nel semplice Squadra contro Squadra (per un totale di 8 giocatori), la Squad Deathmatch vede ben quattro Squadre darsi battaglia contemporaneamente l'una contro l'altra, con l'obiettivo di arrivare per primi al totale di kill necessarie per vincere.

Una volta scelta la modalità, dovremo scegliere una delle quattro classi presenti: Assalto, Geniere, Supporto e Cecchino. In breve: l'assaltatore equipaggia inizialmente un M16 e un kit medico posizionabile in giro per le mappe vicino ai compagni, diventando in seguito dotato di piastre per rianimarli; il Geniere è la fusione dei precedenti Engineer e Anti-tank, con mitra leggero, lanciarazzi e possibilità di riparare i veicoli o posizionare mine, fondamentale contro i veicoli e letale anche nelle mappe più chiuse; il Supporto è dotato invece di mitragliatore pesante e la sua caratteristica è che ogni singolo proiettile che spara aumenta -molto più delle altre classi- la cosiddetta "soppressione" sui nemici, mentre può posizionare zaini di munizioni per i rifornimenti, C4 e mortai; infine il cecchino non necessita di molte spiegazioni, ma è stato dotato di un segnalatore di posizione a distanza, utile per correre ai ripari se stanati, e anche del famigerato MAV, il ricognitore aereo che svela la posizione dei nemici. Tutte e quattro le opzioni sono molto divertenti da giocare, in combattimenti veloci senza tregua (i tempi di respawn infatti sono molto ristretti) o in altri più ragionati in campo aperto. La sensazione è quella di trovarsi proprio lì, in mezzo alla guerra totale. Rispetto ad altri titoli Battlefield 3 riesce con maestria a unire meccaniche risalenti al diretto predecessore con quelle introdotte dai due spin-off, snellendo molte opzioni disponibili, pur mantenendole sbloccabili per chi imparerà a padroneggiare la propria classe o veicolo -questi ultimi è come se fossero "classi" a sè stanti e hanno i loro personali sblocchi, come fumogeni e carrelli di ricarimento più rapidi. Non c'è al momento altro FPS online che riesca a coniugare così bene il presente al passato, mantenendo comunque un approccio piuttosto aggressivo verso i giocatori, che all'inizio -se alle prime armi- rimarranno davvero spiazzati data la totale assenza di tutorial.
Abbiamo comunque riscontrato delle sbavature durante le due intensissime giornate di partite online. In primo luogo il bilanciamento purtroppo per ora non è ottimale. A nostro avviso la classe dello Sniper è stata ridimensionata un po' troppo, dato che servono ben quattro proiettili al corpo per uccidere un nemico, scelta che potrebbe essere anche interessante se l'headshot bastasse per la kill, cosa che spesso non accade. Spopolano invece il Geniere e il Support. Il primo risulta infatti fin troppo versatile grazie alla possibilità di avere un fucile standard e un potenziale esplosivo di grande impatto, oltre alla pistola, e senza dimenticarsi della possibilità di riparare i veicoli. Il secondo invece è dotato di mitragliatrici pesanti e mortai, risultando letale sia sulla corta che sulla media distanza.

Ricapitolando, DICE ha scorporato le classi non più presenti in perks e oggetti sbloccabili, scelta che premia i giocatori più costanti che impareranno direttamente sul campo l'arte della guerra. La sensazione è comunque quella di trovarsi davanti a un sistema mutuato dall'acerrimo nemico Call of Duty, soprattutto perchè più si procede nell'esperienza online, più la differenza tra i livelli dei giocatori si fa sentire. Sbloccheremo di tutto: armi, modifiche di ogni genere, mimetiche, nuovi mezzi, modifiche ai mezzi, abilità speciali e oggetti da usare separatamente (come il MAV e il drone sminatore). La progressione del personaggio è comunque molto appagante e ben costruita, sicuramente più profonda rispetto a CoD data la mole di opzioni a disposizione, tutte configurabili prima del respawn tramite i vari loadout. In ogni caso dopo circa 2-3 ore di gioco grazie ai vari sblocchi le classi muteranno quasi radicalmente. All'inizio infatti avremo solo un'arma primaria e una pistola per ogni classe (ad eccezione del geniere, dotato anche di lanciarazzi) ed è inutile dire che come scelte non sono certo molto performanti. Dopo breve però avremo sbloccato il lanciarazzi guidato per l'engineer, l'M264 per il Support e l'ottica 8x per lo sniper: più che upgrade, vere e proprie necessità per svolgere i compiti preposti.

In definitiva il ritmo di Battelfield 3 risulta più simile a quello dei due Bad Company rispetto al precedente capitolo, con la profonda differenza della necessità di agire per forza come una squadra se non si vuole prendere sonore mazzate, data la dimensione notevolmente superiore della maggior parte delle mappe. Le due defezioni più degne di nota sono sicuramente il medic e il commander, ma se nel primo caso siamo stati piacevolmente colpiti dall'efficacia dell'unione del medico con l'assaltatore, nel secondo la rimozione è stata piuttosto brutale. Il risultato sono battaglie prive della regia tattica a cui molti si erano abituati giocando a Battlefield 2, onestamente non troppo frequente sui server pubblici, ma comunque davvero esaltante quando presente, sia per chi la giocava, sia per chi riceveva gli ordini: ci sentivamo parte di una struttura organizzata e ben oliata alla volta del nemico. Ora le partite sono spesso irrimediabilmente disorganizzate e basate in sostanza sullo spawn vicino ai membri ancora vivi della propria squadra, una scelta questa che farà sicuramente discutere, ma che ben si sposa con l'ampio sistema di leveling. La vera pecca quindi non sono i cooldown, come i mortai e lo scan satellitare -tutti presenti-, ma piuttosto l'assenza degli ordini impartibili alle varie squadre che rendevano possibile, se usati a dovere, un'organizzazione corale di cui sentiamo la mancanza in Conquest, mentre ammettiamo che probabilmente risulterebbe superflua nelle altre due tipologie.

by everyeye.it

Immagini:

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